Il nostro Istituto si tinge di BLU

“Lloyd, mi sono chiuso in me stesso!”
“Temo di sì, sir”
“Come faccio adesso? Qui dentro mi sento soffocare”
“Non si preoccupi, sir. Basterà attendere la persona giusta con cui aprirsi”
“E la persona giusta sarà quella che mi farà uscire?”
“Al contrario, sir. Sarà quella che non avrà paura di entrare”
"Grazie mille, Lloyd"
"Dovere, sir."

Vita con Lloyd - Simone Tempia

Cosa succede quando due persone comunicano?

Come quando respiriamo o sbattiamo le palpebre, in modo del tutto naturale avviene in realtà qualcosa di straordinario, inizia uno scambio reciproco di esperienze, di emozioni che richiede di fare spazio, di aprirsi per accogliere, perché un po’ dell’uno diventi dell’altro e viceversa.

Ma cosa succede se non si ha lo stesso modo di “parlare”? Se quindi questo scambio non è poi così tanto spontaneo e naturale?

Il più delle volte ci si intimidisce, si ha paura perfino, e si può finire con il rinunciare ad entrare in contatto con l’altro, preferendo cercare qualcuno con cui è facile capirsi.

E invece vale sempre la pena sentirsi curiosi e con pazienza accettare il “gioco nuovo” di costruire pian piano un codice condiviso, fatto magari di gesti, di intese, di nuovi accordi, pieno senz’altro di momenti molto difficili o molto buffi, in cui sembra di non riuscire a trovarsi, come quando siamo in un paese straniero e abbiamo bisogno di chiedere un’informazione.

Conviene sempre non arrendersi, perché alla fine del percorso c’è la promessa di un nuovo affetto, di un nuovo legame prezioso.

Questo fa la differenza di fronte alle differenze.

Lasciarsi andare verso l’altro, puntare al legame, è fondamentale per chiunque ad un certo punto incontri una persona diversa da lui che richiede la sua attenzione, le sue cure, la sua vicinanza.

In quest’ottica il 2 aprile, come tante altre giornate dedicate alla sensibilizzazione delle coscienze a saper vivere nella molteplicità di forme che la vita può assumere, punta per un attimo il riflettore sul mondo dell’autismo, lo veste di blu perché è il colore della conoscenza e del benessere, e spinge a mantenerci aperti, tra le altre possibilità, anche a quella di dover parlare il linguaggio di questo “luogo speciale”, in cui occorre fare molta attenzione, essere delicati, sapere ascoltare, osservare e a volte aspettare uno sguardo, un abbraccio, un contatto.

Il 2 aprile è infatti la “Giornata  Mondiale della consapevolezza sull’autismo”, istituita dall’ ONU nel 2007, e anche la nostra scuola ha risposto puntualmente all’ appello di realizzare iniziative dedicate a questa tematica molto sentita.

Per diversi giorni tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo Polo 2 di Casarano, il personale della scuola e molti genitori hanno messo in gioco il proprio impegno e dato libero sfogo alla propria creatività per dare vita al progetto “In cammino verso il due aprile”. 

Tutte le classi hanno realizzato un “angolo blu”, svolgendo attività manipolative, musicali e ludiche. Hanno trovato il giusto spazio nella didattica quotidiana momenti di approfondimento e di divulgazione, con letture, riflessioni, visione di video e dibattiti.

Luci e fiori hanno rivestito di blu rispettivamente la facciata e le aiuole della scuola.

E poi il 28 marzo un’intera giornata didattica di accoglienza con la partecipazione degli ospiti del centro “Amici di Nico”.

Sono stati giorni davvero intensi in cui tutti, bambini, ragazzi ed adulti si sono soffermati a festeggiare in modo un po’ più forte del solito quello che fortunatamente nella nostra scuola si vive ogni giorno, questa voglia grande che tutti abbiamo di essere un po’ più blu, e magari un po’ più di tutti i colori possibili!

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